La fibromialgia (FM) è una malattia caratterizzata da dolore muscolo-scheletrico diffuso, cronico (cioè presente da oltre 3 mesi). In genere il dolore si accompagna da un profondo affaticamento e da numerose altre manifestazioni cliniche a carico di diversi organi e apparati.
Esiste una forma primaria della malattia, non associata ad altre patologie, e una forma secondaria che insorge in pazienti che hanno già altre malattie (per esempio Sindrome di Sjogren o altre Connettiviti, Artrite Reumatoide, malattie endocrine ecc.).
La causa scatenante della FM non è conosciuta e la diagnosi è una diagnosi di esclusione, cioè avviene quando le altre cause di dolore muscolo-scheletrico diffuso sono state escluse.
Chi è affetto da fibromialgia? Si calcola che il 2-4% della popolazione generale ne sia affetto. L’80% sono donne. L’età media dei primi sintomi oscilla fra i 30 ed i 50 anni.
Ma la FM può interessare anche soggetti in giovane età o in età più avanzata.
SINTOMI Il sintomo principale è il dolore che può essere generalizzato o presentarsi sotto forma di parestesie e formicolio.
Abbiamo poi tutta una serie di altri sintomi, primo fra tutti la fatica, sia fisica che mentale. Il grado di affaticamento varia ampiamente da una leggera stanchezza a uno stato di esaurimento simile a quello sperimentato durante le malattie virali come l’influenza.
I problemi di sonno includono insonnia o risvegli frequenti.
Il sonno non è ristoratore anche se la qualità e la durata sono normali, i pazienti con fibromialgia spesso riferiscono la sensazione di non aver riposato a sufficienza.
Sono presenti anche alterazioni neurocognitive (come la difficoltà a mantenere la concentrazione, tanto da parlare di annebbiamento mentale (“fibro fog”) e la difficoltà nella memoria a breve termine.
Il mal di testa con o senza una storia di emicrania è molto frequente. Anche la dispepsia, il dolore addominale e la stitichezza alternata e la diarrea sono sintomi comuni e potrebbero far parte di una sindrome del colon irritabile conclamata che si osserva spesso nei pazienti affetti da FM.
Molti pazienti manifestano disturbi genito-urinari (come l’urgenza urinaria in assenza di infezioni del tratto urinario).
Disturbi del sistema autonomo una sensazione soggettiva di secchezza della bocca (cavo orale) (xerostomia) e degli occhi (xeroftalmia), associati a visione offuscata e fotofobia.
Tra le manifestazioni del sistema autonomo c’è anche ile fenomeno di Raynaud. Oltre il 30% dei pazienti sviluppa fastidio agli arti inferiori e necessità di muovere le gambe continuamente (sindrome delle gambe senza riposo).
I pazienti con FM spesso riferiscono anche una sensazione di instabilità o barcollamento, specialmente dopo essere rimasti in piedi per periodi prolungati. Psicologicamente, i pazienti con FM sono caratterizzati dalla presenza li emozioni negative associate a uno stato di angoscia generalizzato, infatti è frequente l’associazione con depressione e ansia.
DIAGNOSI Si tratta di una diagnosi essenzialmente clinica, in quanto non abbiamo attualmente a disposizione un esame strumentale o di laboratorio sia in grado di confermare la presenza della patologia. La diagnosi differenziale è essenziale, perché il dolore (principale sint della FM) potrebbe essere legato ad altre patologie. Per ottenere una diagnosi di FM attualmente ci si basa su criteri classificati internazionali. Gli ultimi criteri dell’American College of Reumatology (ACR), revisioni del 2010/2011 e del 2016, hanno abbandonato la valuta: dei tender points (punti dolenti), che era alla base dei criteri AC 1990, e hanno definito la FM come una sindrome polisintoma considerando fondamentale per confermare la diagnosi anche la presenza dei sintomi accessori (disturbi del sonno, affaticamento e disfunzione cognitiva). In genere prima di poter avere una diagnosi, il paziente con FM si a dover consultare diversi specialisti (neurologo, ortopedico, infettivologo, psichiatra, reumatologo), per mesi o addirittura per anni, con conseguente notevole dispendio di soldi e spesso si sente attribuito definizione di “malato immaginario”.
CAUSE: Le cause e i meccanismi di questa sindrome non sono ancora del tutto chiari. In alcuni casi non si riesce a riconoscere un motivo iniziale o scatenante. In altri la FM è innescata da un dolore o da un trauma (incidente d’auto, chirurgia alla schiena, artrite), dallo stress (lutto, abbandono ecc.), dalla depressione, da un malessere aspecifico o infine da insonnia cronica. Questi eventi creano un circolo vizioso in cui l’insonnia porta a maggior dolore, che a sua volta porta a peggiorare il sonno. A livello del sistema nervoso centrale sono state documentate numerose alterazioni dei neuro-trasmettitori (mediatori di fondamentale importanza nella comunicazione tra le cellule nervose, che regolano la percezione del dolore, il ritmo sonno-veglia e tante altre funzioni cerebrali), o di sostanze ormonali. Le due caratteristiche principali della FM sono infatti l’iperalgesia (percezione di dolore molto intenso in risposta a stimoli dolorosi lievi) e l’allodinia (percezione di dolore in risposta a stimoli che normalmente non sono dolorosi). Una serie di fattori esterni come eventi stressanti, affaticamento, carenza di sonno, freddo, umidità, cambiamenti meteorologici e il periodo premestruale, possono peggiorare i sintomi. Il risultato finale è che la soglia del dolore si abbassa e il livello della sensazione dolorosa si innalza. Ne consegue che attività semplici, che di per sé non comporterebbero dolore, diventano dolorose e si accompagnano a rigidità muscolare e tormento. TRATTAMENTO La FM è una malattia cronica, ciò significa che non si guarisce, ma si può determinare un netto miglioramento della sintomatologia, pertanto il primo passo da fare, dopo aver confermato la diagnosi, è impostare un percorso terapeutico che parta dall’educazione del paziente. Il paziente va informato delle caratteristiche della malattia, di quali possono essere i fattori scatenanti o che possono peggiorare la malattia e va stimolato a modificare le abitudini di vita che potrebbero ostacolarne la cura. Il riconoscimento della patologia a livello individuale è il punto di partenza per affrontare un cammino lungo e non sempre lineare. Le terapie della FM sono diverse e devono essere “cucite su misura” per il singolo paziente. Di recente un gruppo di studio internazionale costituito da esperti ha elaborato una serie di raccomandazioni per la gestione di questa difficile patologia. La prima raccomandazione è informare in maniera esaustiva il paziente sulla malattia. Il rischio di incorrere in trattamenti pseudoscientifici (dagli integratori, ai presunti farmaci non sperimentati) può rappresentare un pericolo per i pazienti, per questo l’educazione è sostanziale. Il secondo punto fondamentale è che la strategia terapeutica iniziale deve essere di tipo non farmacologico e l’approccio multidisciplinare- fisico di tipo aerobico. Le evidenze scientifiche infatti dimostrano che la terapia più efficace è l’esercizio fisico aerobico